martedì 11 marzo 2008

SULLA NON ESISTENZA DI UN CASO CIARRAPICO
(contributo di Tonino Casolaro)

C’è molta ipocrisia a parer mio sulle dichiarazioni del ciociaro e sulla rivendicazione della sua appartenenza al fascismo ( la Ciociaria è piena di fascisti. E’ stata terra di Andreotti, il quale come parecchi sanno nel maggio del 1953 abbracciò ad Arcinazzo Rodolfo Graziani). Basterebbe ricordarsi in materia di fascismo che il Msi nacque il 26 dicembre 1946 e subito raccolse una buona parte dei fascisti del ventennio. La collocazione del nostro paese, decisa dagli accordi di Yalta, non consentiva un’autonomia politica, tale da permettergli di intraprendere scelte contrarie agli interessi degli Usa. Per queste stesse ragioni il nostro paese non affrontò mai il problema della defascistizzazione a cominciare dagli apparati dello Stato. Rispetto a ciò ho un ricordo personale ed è quello di Denny Patriarca, un italo americano al seguito delle truppe degli Usa, che si era stabilito a Napoli dove aveva sposato una giovane donna – molto bella - che abitava in via S.Teresa a Chiaia. Molti anni dopo (intorno al 1970) Denny mi disse che lui era fascista e che lo Stato Maggiore americano quando seppe di ciò gli chiese il perché di questa collocazione. La questione si risolse con la semplice risposta: “e che dovevo essere comunista ?” Cosa che appunto appianò l’eventuale problema.

Di recente è uscito un altro libro sul caso Moro – ricorre tra qualche giorno il 30° del rapimento – il quale non aggiunge nulla di più di quanto già non sia stato detto o si sappia salvo l’intervista a Steve Pieczenik, che fu il consigliere americano chiamato al fianco di Francesco Cossiga.

Un passaggio di questa intervista che riporto di seguito conferma quanto segnalato all’inizio e cioè che gli apparati dello Stato sono in buona parte fascisti. In ordine a ciò è chiaro che il dichiararsi fascista nel nostro paese non ha mai costituito remora o giudizio negativo, per cui la cd repubblica nata dalla resistenza è stata sostanzialmente una rivendicazione proletaria avversata dagli apparati dello Stato – esercito, polizia, magistratura nelle sue componenti conservatrici, dirigenza statale e non solo -.

Pagg.104/105 del libro “Abbiamo ucciso Aldo Moro” di Emmanuel Amara Ed.Cooper febbraio 2008.
“ Uno dei fattori che mi colpì maggiormente al momento del mio arrivo in Italia e del mio ingresso nell’unità di crisi del governo fu la presenza di tanti elementi fascisti così vicini alle stanze del potere. La prima volta che misi piede negli uffici dell’unità di crisi ebbi l’impressione di ritrovarmi nel quartiere generale del duce, di Mussolini. Avevo di fronte a me, tra l’elite dirigente, dei dinosauri del periodo mussoliniano e i loro giovani cloni. Erano per lo più esponenti dei servizi segreti e i più anziani erano autentici ex fascisti. Cossiga mi aveva avvertito della loro presenza e della loro capacità di disturbo. Anche altre fonti, appartenenti ai servizi segreti del Vaticano, mi avevano messo in guardia da questi elementi.”

Di Ciarrapico sconcerta, ma non più di tanto, la condanna a 4 anni e mezzo di reclusione, ridotti in cassazione a tre anni, per gli sviluppi della vicenda “Casina Valadier”. Ciarrapico e’ stato proprietario delle terme di Fiuggi è attuale proprietario di due cliniche, due società di catering, tre società finanziarie, il famoso “Bar Rosati” di via Veneto (?) a Roma e di alcuni quotidiani quasi tutti in Ciociaria ed in Molise.

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