venerdì 7 settembre 2012

LA SCOPERTA DI UN TEMPO RITROVATO








Erano più o meno cinque della sera, e stavamo facendo quattro passi per la piazza principale di Poltava, Ucraina, quella dove sorge il monumento che ricorda la vittoria di Pietro I contro l'esercito svedese, nel 1709. 
La piazza è immensa anche se aiuole e parco alberato non ne fanno percepire le dimensioni effettive. 
Ad un certo punto, in uno spiazzo di generose dimensioni si sentono canti ed il suono di una fisarmonica. Vengono da alcune panchine affollate di signori e signore della quarta età, io subito penso a gente brilla, mi ero sbagliato....sono trenta, forse quaranta ed un paio scherzano tra loro prendendosi in giro come ragazzi.
Poi alcune coppie (anche di sole donne) si mettono a ballare; in un angolo due giovanotti stanno armeggiando su un amplificatore collegato ad un paio di casse dalla potenza più che adeguata alle dimensioni del luogo.
Pensavo che avrebbero danzato al suono della fisarmonica, ma non è così.
Sono canzoni assai vecchie, mi dice Galina, risalgono a qualche decina di anni prima, alcune belle, altre più dozzinali. 

La cosa meravigliosa è vedere come tutta questa gente giochi ballando. Niente di simile al "lissio" romagnolo, alla Casadei, con le sue gare, le sue performance stilistiche. Vanno e vengono....per lo più vengono; liberamente, la stragrande maggioranza dei componenti delle coppie si mescola, tranne alcuni pochissimi che fan coppia fissa.
I passanti che transitano ai margini della festa, guardano sorridendo, alcuni, altri, cosa tipicamente ucraina, passano oltre senza neppure accorgersene. Sapremo poi che la cosa va avanti da una ventina di anni, ogni sabato e domenica, così, in maniera informale. Dietro non ci sono né comitati nè partiti né parrocchie di alcun tipo...solo la voglia di stare insieme.
Ormai dopo un'oretta tra partecipanti ed altri che si limitano a guardare saranno arrivati ad essere un centinaio, forse qualcuno in più. E poi alcuni, dato l'impegno fisico, per gente in gran parte ultra settantenne, si sono allontanati, altri nuovi sono arrivati. Dalle scarpe e dai vestiti, principalmente quelli delle signore, si intuisce una certa varietà di condizioni sociali, benestanti e gente che invece se la passa meno bene. 

Tutti insieme per qualche ora a dimenticare gli affanni quotidiani per sopravvivere, gli impegni, le amarezze, a sentire la vita ed il futuro che ancora scorrono in loro e per loro. 
Anche con l'aiuto di questa cosa, la musica, di cui sto apprezzando l' immenso numero di forme con cui offre sensazioni che ti aiutano a sentirti vivo. Davvero la ricerca del futuro non ha età, per chi lo sente, per chi lo vuole.

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