lunedì 22 settembre 2008

Per Castelvolturno ed oltre



L’assassinio di Milano e la strage di Castelvolturno mettono in luce tutta la fragilità del radicamento di una cultura e di una pratica antirazzista di largo respiro in Italia, oggi.

Sia ben chiaro, la risposta agli attacchi razzisti più eclatanti c’è stata. A Milano come a Napoli. Ma sovente è una risposta figlia di una cattiva coscienza “Cacchio ma dove stiamo arrivando ???!!!”.
Il 21 Maggio a Napoli, dopo le aggressioni ai campi Rom di Ponticelli, ma eravamo qualche centinaio, forse un migliaio scarso, scarso..., nonostante le sigle firmatarie della convocazione fossero non poche, CGIL compresa...

Ieri a Milano. Ancora niente a Castelvolturno.

Militanti del Centro Sociale ExCanapificio e di “Nero e non solo” (ARCI) di Caserta sono stati da subito presenti, insieme al Presidente della Comunità Senegalese di Caserta, Mamadou Sì, ma a parte quelle rabbiose ed immediate degli abitanti del ghetto, reazioni a livello di massa a livello di massa, niente di niente.

E’ ormai dal Gennaio 2004 che non si riesce a mettere in campo a Roma una manifestazione nazionale di migranti con decine di migliaia di persone in piazza. Da varie parti si ragiona di uno sciopero nazionale dei migranti, ma la discussione non riesce a decollare veramente.

Perchè insieme alle aggressioni di cui i mezzi di informazione sono costretti a dare notizia, vi sono migliaia e migliaia di aggressioni quotidiane, di vessazioni, di umiliazioni, di disagi senza nome, cui sono sottoposti questi nostri coabitanti, che in troppo pochi vogliamo concittadini.

Ignota al grande pubblico ma sicuramente non ai frequentatori di questo sito è l’imposizione, per chi si regolarizza con la lotteria del decreto flussi, di tornare al paese di origine per espletare le pratiche consolari. E sono cose che durano mesi ed anni facendoti perdere il contratto per il lavoro regolare tanto agognato. Un’infamia, una barbarie.

Per combattere questo stato di cose non servono solo le grandi manifestazioni nazionali, ma anche l’esistenza di tutta una serie di centri di appoggio, di sostegno, meglio se gestiti dagli immigrati, che con una logica che definirei “vertenziale” rintuzzino ogni attacco, rispondano ad ogni vessazione, sostengano ed orientino le reazioni spontanee laddove ci sono, negozino e rivendichino anche in sede locale le applicazioni delle normative quando ci sono e le intepetrazioni più favorevoli ai migranti ed ostacolino tutto ciò che viola i diritti umani.
Roba il meno possibile burocratizzata, roba di base, che laddove esiste non riesce però a fare ed a farsi rete a livello nazionale e neppure regionale. I perchè ed i percome non li affronto qui. Dico solo che se la rete non c’è, ci saranno pure dei motivi. O no ?

Per questo a Caserta il Centro Sociale Autogestito ExCanapificio ha ritenuto opportuno scendere in piazza localmente, tentando però di creare un evento di risonanza anche nazionale, se ci riesce.
Qualche migliaio di persone a Roma sono un non-successo, una cosa non accaduta. Cinque o seimila migranti in piazza a Caserta in una tre giorni densa di eventi, sono comunque una forte cassa di risonanza, un innesco per la discussione.

La manifestazione era stata già programmata prima delle ferie estive, ora i tragici avvenimenti della strage sulla Domitiana la rendono ancora più attuale.

Vogliamo, dobbiamo approfittare del rinnovato quanto effimero interesse dei media, a causa di ciò che è accaduto, per richiamare l’attenzione della gente non sull’eccezionalità degli omicidi, comunque frequente, ma sulla drammatica quotidianità delle centinaia di migliaia di migranti in Italia.

Chiunque può sottoscrivere l’appello del Centro Sociale facendo riferimento ai telefoni e alla mailbox.


Appello/ Petizione Campagna antirazzista 2008

Non c’è sicurezza senza diritti
Per una nuova stagione di diritti e dignità dei migranti e rifugiati in Italia.

Dicono che l’afflusso di clandestini è un’emergenza nazionale.
Noi diciamo che il governo ha invocato lo stato di eccezione senza giustificata ragione per nascondere l’incapacità di rispondere alle difficoltà economiche e sociali di milioni di famiglie.
Dicono che c’è un problema di sicurezza. I lavoratori ne sanno qualcosa di insicurezza. E non solo per i continui infortuni sul lavoro: mai come in questo momento il reddito è incerto, la casa è un privilegio, il posto di lavoro insicuro, i diritti conquistati sono messi in dubbio.
Dicono che i clandestini sono il problema. Noi diciamo che le condizioni di lavoro diventano sempre più dure e che far dipendere il permesso di soggiorno dal contratto di lavoro è un ricatto. Tutti i lavoratori oggi sono trattati come clandestini, visto il silenzio che circonda la loro condizione di precarietà. Per questo vogliamo costruire un patto di solidarietà per rilanciare i diritti di tutti/e e perché la vera emergenza è quella democratica.
Dicono che gli immigrati e persino i rifugiati, entrando in Italia senza alcun documento, hanno commesso un reato e che chi è senza un permesso di soggiorno deve essere considerato come un criminale. Quale sarebbe il corpo del reato di chi rischia la vita per entrare in Italia? Che ne sarà di tutti gli immigrati che lavorano e vivono in Italia ma che a causa di un sistema legislativo ipocrita non possono regolarizzare la loro posizione?

Noi sappiamo che gli aspetti perversi e repressivi della normativa in vigore inaspriti dal pacchetto sicurezza faciliteranno l’economia sommersa e renderanno più difficile a chi è già regolare mantenere i diritti acquisiti. Noi diciamo che è un dovere proteggere i richiedenti asilo che fuggono da conflitti e persecuzioni. Noi sappiamo che nessuno potrà fermare uomini, donne e bambini in fuga e che senza attivare canali di ingresso regolari, l’introduzione di un permesso di soggiorno per ricerca di lavoro, senza dare la possibilità al datore di lavoro di regolarizzare il suo lavoratore (dalle colf e badanti a tutti i lavoratori subordinati e autonomi), i lavoratori immigrati saranno sempre più invisibili pur continuando a far arrivare sulle nostre tavole frutta e verdura, ad accudire i nostri cari, a costruire palazzi e infrastrutture, a fare le pulizie, a lavorare nei pubblici esercizi. Dunque negare il permesso di soggiorno ai lavoratori immigrati è un proibizionismo che aiuta a sfruttare uomini e donne, aumentando la precarietà di tutti.

Noi diciamo che è criminale chi vuole l’irregolarità per poter sfruttare meglio la manodopera immigrata e per abbassare i salari degli italiani.. Noi diciamo che è ipocrita chi da un lato etichetta un immigrato come criminale e dall’altro fa campagna acquisti per reperire braccia a buon mercato.
Dicono che la famiglia è un valore sacrosanto ma il Governo vuole limitare fortemente il ricongiungimento familiare rendendo donne, bambini e uomini più soli.
Dicono che le nostre città sono in grave pericolo e che il pericolo proverrebbe dagli immigrati.
Ma non sentiamo la stessa tensione per combattere i poteri criminali, i crimini ambientali, il disagio e la povertà …non sentiamo la stessa tensione per combattere queste ingiustizie.

Noi non vogliamo guardare solo le braccia degli uomini che producono, ci piace provare a guardare gli altri negli occhi per provare a costruire città vivibili, pulite, accoglienti, dove i legami sociali e le relazioni solidali rendano le persone più sicure.

C’è una bruttissima aria in giro. Non permettiamo a nessuno di speculare sulle nostre paure. Nessuna carica politica dovrebbe mai giustificare la violenza come risposta alla paura perché questa risposta genera una regressione culturale, sociale e civile che prima o poi coinvolge tutti i cittadini.



Ci mobiliteremo Contro tutti i razzismi ed il pacchetto sicurezza per:

1.Una regolarizzazione dei migranti che loro malgrado sono ancora irregolari e che di fatto da anni vivono e lavorano in Italia senza alcun riconoscimento. Basta stragi nei mari: è ora di prevedere canali di ingresso regolari (senza la farsa del decreto flussi) e permessi di soggiorno per ricerca di lavoro;
2.Il ritiro del “pacchetto sicurezza”(reato di ingresso illegale, 18 mesi di permanenza nei centri di Identificazione ed Espulsione, limitazioni al ricongiungimento familiare, esame del DNA per accertare la parentela, gravissime restrizioni sul diritto di asilo etc);
3.Garantire il diritto di asilo e di accoglienza. Per l’applicazione delle innovazioni introdotte dal decreto procedure e qualifiche in recepimento delle direttive europee;
4.Per la chiusura dei C.P.T! E’ scandaloso sperperare danaro pubblico per militarizzare mari, coste e città al fine di detenere persone che non hanno commesso alcun reato!
Le tasse dei cittadini devono essere investite per costruire città accoglienti e politiche di integrazione unico mezzo per avere città sicure!
5.L’introduzione del diritto di voto;
6.Il rafforzamento dei ricongiungimenti familiari e la possibilità che i bambini nati in Italia ottengano la cittadinanza.

Per questo il movimento dei migranti, dei rifugiati e degli antirazzisti intende riprendere con forza la parola attraverso una serie di campagne e percorsi di riappropriazione dei diritti di cittadinanza, affinché i nostri bisogni concreti siano posti al centro dell’attività legislativa. Lanciamo un patto per costruire legami di solidarietà, perché i diritti sono l’unico strumento per combattere l’insicurezza.

4 OTTOBRE CORTEO ANTIRAZZISTA per le strade di Caserta.
Al termine del corteo azioni di lotta e visibilità delle comunità dei migranti e degli antirazzisti.
5 OTTOBRE Manifestazione “Live contro il Razzismo”e TALK SHOW in Piazza Redentore
6 OTTOBRE la mobilitazione continua con il confronto con le Istituzioni locali e nazionali.


Comitato promotore della Campagna antirazzista:

Movimento dei migranti e dei rifugiati di Caserta – C.S.A.“Ex-Canapificio” – Ta.Co.Ci.Su. Casa Rut – Caritas Diocesana di Caserta -Padri Sacramentini - CGIL Camera del Lavoro di Ce- Tenda di Abramo – Ass.ne culturale Movimentazione – padre Alex Zanotelli – CIDIS onlus - L’ORCHESTRA di PIAZZA VITTORIO – DACIA MARAINI- MASSIMO RANIERI – PIETRO CONDORELLI - ARCI Ce – Legambiente – Nero e Non solo ! -Opera Nomadi (Ce) – Laboratorio Sociale Millepiani – Centro Sociale Spartaco (S.M.C.V) - Amani Caserta –- Coordinamento Campano Anticamorra "G.Franciosi"- Don Giorgio Quici, Parrocchia di S. Maria del Carmine e S. Giovanni Bosco - Don Antonello Giannotti, Parrocchia SS Nome di Maria – Don Michele Cicchella (Parrocchia Ns Signora di Lourdes) – Don Oreste Farina (Parrocchia S. Maria della Pietà) – Don Stefano Giaquinto (Parrocchia S. Maria della Vittoria) –Don Vitaliano Della Sala – S.D.L. - Ass.re Adriana D’Amico


(stiamo attendendo altre adesioni)

Info e contatti: csaexcanapificio@libero 0823/216332 333/4752396 (Referente Mimma D’Amico)

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