mercoledì 10 settembre 2008

SANTIAGO DEL CHILE 11 SETTEMBRE 1973 11 SETTEMBRE 2008:
LA RESISTENZA RESISTE

I loro nomi ci sono per lo più sconosciuti.

Se avessimo visitato il Cile in quei primi effervescenti anni 70, probabilmente li avremmo incontrati per la strada, ci saremmo incrociati, senza né vederci né guardarci.
O forse ci saremmo visti e sorrisi sfilando nei cortei o ai comizi.
E poichè i cileni sono gente riservata, assai riservata, “callados”, probabilmente non ci saremmo neppure scambiati due parole.

I loro volti ed i loro nomi emergono dall’oblio e dall’anonimato, man mano che che dall’oblio e dalla fuga emergono quelli dei loro torturatori, dei loro assassini....

E’ terribile che i volti ed i nomi di milioni di donne e di uomini che dettero corpo ad un grandioso progetto di trasformazione sociale debbano venire “imbrattati” collegandoli a quelli di quanti si macchiarono di infamie per combattere e distruggere questo sogno.

Un sogno cominciato garantendo ad ogni bimbo cileno mezzo litro di latte al giorno.....

Un sogno cominciato riconquistando la sovranità sulle proprie risorse naturali...

Un sogno che non è stato e non è solamente un sogno, ma una volontà precisa, un progetto, dieci cento mille progetti di riscatto e di resistenza.

Questa volontà, incarnata in milioni di persone, che dettero gambe per far marciare queste idee, questi stessi milioni di persone le sintetizzarono in un nome: Salvador Allende.

Ed allora anche noi sintetizziamo, come loro, nell’omaggio a Don Salvador Allende, il compagno presidente, il politico tuttaltro che ingenuo ed anche astuto, che quando venne il momento dimostrò la capacità di fare della propria vita, della propria morte un momento di valida retorica e dimostrò anche la vitalità della retorica quando si incarna in uomini che siano all’altezza delle idee proclamate.

Il suo ultimo discorso dai microfoni di Radio Magellano, disturbato dalle interferenze dei golpisti e dai sibili dei jet che attaccavano La Moneda, il palazzo presidenziale, è un esempio di fiducia nelle masse, di rispetto per le masse e per sé stesso.

Lo scaricai molti anni fa, in formato MP3, da un un ragazzo cileno, seppi in seguito che aveva 9 anni, era nato e viveva in Svezia, dove i suoi genitori, profughi ed esuli avevano trovato asilo.

Questo bambino di 9 anni aveva accluso al file dell’ultimo discorso di Allende la preghiera di ascoltarlo in piedi.

Ecco perchè quando sfilando, a Santiago gli studenti, i lavoratori, grideranno anche oggi SE SIENTE, SE SIENTE ALLENDE ESTA’ PRESENTE, noi sappiamo che non è solo retorica.

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