martedì 28 maggio 2013

LA POLITICA E' COMPLICATA, CARO BEPPE.....

La negazione, o l'occultamento consapevole, qui poco importa, della complessità della società, e quindi della sua gestione, cioè della politica, da parte di Grillo è stato ciò che mi ha trattenuto dal recarmi al seggio per votare 5 Stelle.
Molto credo gli si possa e gli debba perdonare, specialmente in presenza delle malefatte ultradecennali dei partiti attuali che hanno portato il paese quasi sull'orlo del baratro e non accennano ad invertire la rotta.
Ma non questa grossolanità, questo grezzume….in esso poi i germi dell'inazione politica, della incapacità di additare prospettive che non fossero "Ormai siamo sicuri, prenderemo la maggioranza e gliela farem vedere !" Cosa ? Con quali priorità, con quali mezzi ? non era dato sapere.
Dico subito che la proposta è mancata a Grillo, come è mancata anche agli altri, al PD ed a SEL in primo luogo, per non parlare di Ingroia &C…..
Ma Grillo che agitava la bandiera del "Cambiare tutto e velocemente" ha pagato più caro di altri. Non tanto del mancato raggiungimento dell'obbiettivo… non credo che gli elettori a 5 stelle siano così pazzi da pretendere che nell'arco di tre o quattro mesi si uscisse dalla crisi…quanto del non aver avviato nessun processo, nessun cammino verso il cambiamento. QUESTO, GIUSTAMENTE, NON GLI E' STATO PERDONATO.
Inesperto della politica, pensava, il Geniaccio, che osservando dall'esterno quanto combinavano gli oligarchi lo avrebbbe messo in grado di capire la macchina e di saper invertire la rotta. Un po' come se qualcuno pensasse di poter pilotare un Jumbo 747 dopo aver pazientemente osservato per una trentina di ore quel che facevano i piloti…..insomma roba da pazzi….
Pazzo anche nello scambiare la rete per il paese reale….ma pazzi anche questi suoi critici dell'ultima ora che lo accusano di non aver saputo comunicare….comunicare cosa ? scusate tanto, comunicare cosa ? NON COME !!!!! CACCHIO….COSAAAA??? COSA AVREBBE DOVUTO DIRE GRILLO ?
Avrebbe dovuto parlare di come avviare il cammino per ridare lavoro a chi lo ha perduto, per dare lavoro a chi non ne ha mai avuto uno, per dare un reddito temporaneo a quelli a cui temporaneamente non si riesce a dare o ridare un lavoro.
Questo è al centro delle preoccupazioni di tutto il paese. Non la quota di rimborsi da trattenere o da rendicontare da parte degli eletti. Se la gente vede i deputati ed i senatori non solo a dar battaglia nelle aule ma anche nei luoghi della sofferenza per capire e per condividere, a dormire per terra nelle fabbriche occupate, a coordinare ed orientare le lotte, state tranquilli che l'ultima cosa che gli viene in testa di chiedere è "quanto prendi? cosa ci fai con quei soldi ?" Da L'Aquila, senza ricostruzione all'orizzonte, a Taranto,inquinata,  passando per le tante realtà industriali in via di smobilitazione, vi è molto a cui pensare prima di trovare il tempo da perdere per parlare dei rendiconti delle indennità….e del resto, dei rappresentanti che si impegnano in un continuo dialogo con la gente e poi anche nelle istituzioni dove mai troverebbero il tempo e le forze per concedersi quei sollazzi così distintivi della casta ?
Probabilmente per capire queste cose occorrerebbe aver vissuto esperienze di militanza politica che, a prescindere dai credi ideologici di provenienza, sono estranee, PROFONDAMENTE ESTRANEE AL TIPICO 5 STELLE. E proprio lì è la fragilità strategica del movimento, nella presuntuosa sprovvedutezza del suo idealismo.

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