giovedì 24 aprile 2008

novità da Cuba

SOSTITUITO IL MINISTRO DELL'EDUCAZIONE


Da un articolo di Gerardo Arreola, corrispondente da Cuba de LA JORNADA, sicuramente se non il maggiore a livello mondiale, uno tra i maggiori strumenti di comunicazione creato dalla sinistra, apprendiamo della destituzione e sostituzione del ministro dell’educazione di Cuba.
Andando a cercare si trovano altre due fonti importanti per meglio inquadrare la notizia.
Sono entrambi provenienti da Granma, l’unico quotidiano che si pubblica a Cuba, nonchè organo ufficiale del Part. Com. Cu. (PCC).

Un comunicato stringato, come lo definisce La Jornada, del Consiglio di Stato, il massimo organo di governo della Repubblica, ed un articolo di Fidel.

Come già rileva Arreola, nel comunicato, il ministro destituito non viene neppure chiamato compagno mentre viene chiamata compagna la donna chiamata a sostituirlo. Tantomeno viene ringraziato per l’opera svolta in quasi due decenni di direzione e non si fa menzione alcuna di futuri incarichi, sia pure meramente onorifici, a lui riservati.
I chiarimenti, tuttaltro che superflui, vengono forniti poi in una nota a firma di Fidel.
Come in molti sanno, con frequenza irregolare, ma fino ad ora quasi quotidianamente, compaiono su Granma, sotto l’occhiello "Riflessioni del compagno Fidel", note a firma del numero uno della Rivoluzione Cubana, in pensione forzosa per evidentissime cause di salute.

Il 22 aprile scorso, il pezzo in cui si commentavano/spiegavano i motivi della rimozione di Luis Ignacio Gómez Gutiérrez dall’incarico ricoperto per ben 18 lunghi anni, ha il titolo che più eloquente non si può I VIVI ED I MORTI.....
In effetti la parola utilizzata non è destituzione e neppure rimozione, ma SOSTITUZIONE.

Ma, dice Fidel, perchè non si pensi che si stia trattando di un normale avvicendamento, o di un problema di età (Gomez è nato nel 1943), Luis Ignacio Gómez Gutiérrez era realmente “svuotato”.
“Aveva perduto energia e coscienza rivoluzionaria. Non avrebbe dovuto pronuunciare gli ultimi discorsi e parlare di futuri incontri tra educatori dell’emisfero [americano] e del mondo, esaltando un’opera che è stata frutto genuino di numerosi quadri rivoluzionari e non sua personale, come ha preteso di far credere agli invitati.


Mi dispiace realmente se qualcuno dei nostri docenti così pieni di abnegazione la dovesse interpretare come un’affermazione ingiusta.”

“Debbo segnalare -prosegue la nota di Fidel- che negli multimi dieci anni si è recato all’estero più di 70 volte. Durante gli ultimi tre lo ha fatto con la frequenza di un viaggio al mese, utilizzando sempre il pretesto della cooperazione internazionale in cui Cuba è impegnata. Per questo ed altri elementi di giudizio -di cui Fidel non fà alcuna menzione- non si ha ormai fiducia in lui; ancora più chiaramente: nessuna fiducia.”
La nota prosegue poi spiegando il perchè ed il percome siano state scelte le persone che lo sostituiscono e si conclude rivendicando piena responsabilità, SI NOTI BENE RESPONSABILITA’ e non CORRESPONSABILITA’ nella decisione e con la ripetizione di pesanti accuse morali nei confronti dell’ex-ministro:
“Non mi rassegnerò mai all’idea che al potere si aspiri per egoismo, autosufficienza, vanità e supposta indispensabilità di qualsivoglia essere umano.” Così Fidel conclude il proprio epitafio per il fu-ministro.

Che una persona possa mantenere un incarico di così alto livello per ben 18 anni, a noi appare strano e negativo. Partendo proprio dalla non indipensabilità di qualsivoglia essere umano ci sembra che la mancanza di rotazione negli incarichi (compresi quelli di più alto livello, del massimo livello esistente) sia un danno non indifferente :
1) Alla preparazione di nuovi elementi per succedere ai quadri esistenti
2) Ad una maggiore efficienza nel lavoro di squadra.
Gettarne le responsabilità totalmente su Fidel, mi sembra del tutto ingeneroso; come mi sembrerebbe fuori dalla reltà pensare che anche e sopratutto Fidel non abbia responsabilità in questo andazzo.

Bisogna poi rilevare l’insufficienza nelle motivazioni. Ma davvero un dirigente di questa caratura (vista anche l’importanza che l’educazione ha a Cuba) può venire liquidato solo per problemi di stile di lavoro ? Andava troppo all’estero e si credeva indispensabile.... ed avete atteso tutti questi anni per accorgervene ?
E dal momento che non si è fatto cenno nei motivi per la sostituzione di scelte negative nel campo proprio di azione del ministero se ne dovrebbe dedurre che
1) Gomez Gutierrez, se non proprio eccellente, sia stato comunque un buon ministro
2) Che nel campo dell’istruzione a Cuba non esistano problemi rilevanti, se non quelli derivanti dal “bloqueo” che però rendono difficile la vita ad ogni settore della società cubana.
Cercando un po’ in rete invece si vedono, e mi riferisco solo alla seconda parte del 2007, continui richiami ufficiali alla difficile situazione dell’insegnamento, dovuto all’esodo dalla professione ed alla mancanza di nuovi ingressi, causato a sua volta dal basso livello salariale, che comunque affligge anche altre professioni....
L’impressione è che
a) si sia cercato di scaricare su di un capro espiatorio difficoltà ed insuccessi a cui non si vuol (o non si può) porre rimedio se non con scelte che si intendono rinviare il più possibile...
b) la rimozione sia da situarsi all’interno di una lotta di potere (non necessariamente di tipo personalistico) tra linee politiche che non vengono comunque rese esplicite all’opinione pubblica.

O entrambe le ipotesi siano vere.

Quello che viviamo con sofferenza è il disagio dato dalla sensazione di rivivere momenti passati; la scelta di non avviare dibattiti abbastanza pubblici e di massa è una scelta che non rafforza ma indebolisce la coscienza politica della popolazione.
E’ una scelta che non rafforza ma indebolisce gli anticorpi politici e culturali che possono porre la società cubana in grado di lottare con efficicacia contro i canti seduttori delle sirene capitalistiche ed imperialistiche.
Al canto delle sirene, che pur volle ascoltare, Ulisse “resistè” legato all’albero maestro, legato dai suoi compagni ma dietro suo suggerimento....libero dibattito con le cautele del caso, ma libero dibattito....ove l’accento fosse messo più sulle cautele che sulla libertà ne uscirebbe rafforzato non chi vuole criticare la rivoluzione ma chi la vuole distruggere.

2 commenti:

igor4600 ha detto...

Può apparire stravagante che lo stesso autoresi arroghi il diritto di commentarsi. E' una necessità data dalla mia scarsa padronanza dello strumento con cui pubblico quete mie note.
Voglio far notare come NOSTANTE LE SCELTE DEL GRUPPO DIRIGENTE DEL PCC mi sembrino molto criticabili...
lotte e discussioni politiche, RARISSIMAMENTE (affare Ochoa) sono sfociate in sanzioni penali o addirittura nel sangue.
Niente a che vedere non solo con lo stalinismo e la destalinizzazione ma neppure con la enorme violenza con cui gli antimaoisti si sono impadroniti della Cina.
Anche i modi con cui è affrontata quella dissidenza o inconformità politica che si colloca apertamente in modo antagonista alla Rivoluzione, sono, pur criticabili, ben lontani dalla efferatezza di quelli brezneviani.
A Cuba non esistono desaparecidos. A Cuba tutti i processi sono pubblici.
A chi dice che le dittature, di destra e di sinistra, tutte uguali sono, comunque sempre dittature, rispondiamo che neppure nell'asprezza tremenda del bloqueo, Cuba ha seppellito quei principi di civiltà che la rendono un attrattore per tutta l'America Latina.

Eliolibre ha detto...

Se posso vorrei aggiungere che sostenere che a Cuba c'è un solo quotidiano è una gran balla. Pur condividendo alcune considerazione di questo post, non capisco perchè quando si parla di Cuba bisogna sempre ricorrere a delle bugie. Va bene che la propaganda anticubana ha fatto danni enormi riguardo alla verità, però varrebbe la pena docomunterasi prima di dare per scontato quanto si dice su Cuba. Io ad esempio ho dovuto ricredermi almeno sul 90% delle convinzioni che avevo prima di diventare un residente permanente a Cuba. E sì che sono sempre stato un militante di sinistra.