martedì 15 dicembre 2009

OGGETTIVAMENTE, sul parlar male e razzolare ancor peggio




Che Mussolini, quando iniziò la sua ultima guerra, volesse che finisse come è finita chiunque lo esclude.
Un’innalzamento della violenza sociale (escludo cioè le rapine e quella della criminalità organizzata) è però progressivamente avanzato da una ventina di anni a questa parte.
Parlo delle aggressioni contro le donne, delle aggressioni a sfondo razziale, delle aggressioni a sfondo omofobo.
Parlo delle aggressioni contro la serenità e la tranquillità della vita degli immigrati organizzate dalla Lega e dalle amministrazioni in mano ad essa, parlo degli sgomberi NON dei campi Rom ma CONTRO i campi Rom…., del NO alle moschee.
Parlo del pulirsi il culo con il tricolore e via discorrendo.
Non si può e non si deve ignorare tutto ciò quando si fa un discorso sull’aggressione subita ieri da Berlusconi.
Non c’entrano i proverbi, tipo chi “semina vento raccoglie tempesta”, c’entra il folle ed irresponsabile fomentare lo scontro, demonizzando l’avversario, facendo finta di credere che tutto si possa svolgere in un clima da fiction, che tutto possa restare sul piano virtuale….
Anche Mussolini, quando iniziò la sua ultima guerra, pensava a qualche migliaio di morti per potersi sedere al tavolo della pace; sappiamo come invece è andata.
Sia domenica notte, Bondi, che lunedì Anedda, del CSM, si sono scagliati contro l’opposizione, contro chi critica, contro con chi non si sottomette.
I toni non sono identici, NON SONO IDENTICI, ma hanno moltissimi, TROPPI,  punti di contatto con quelli usati dalla Guida Suprema iraniana, Alì Khamenei, contro quelli che hanno “violato la legge, organizzato rivolte e incoraggiato la gente a resistere al sistema». Ovviamente in nome della democrazia: il popolo ha votato, coloro che criticano il governo sono chiaramente nemici della sovranità popolare.


Intanto, i Pasdaran hanno avvertito di essere pronti ad "affrontare i nemici",  "Affronteremo i nemici sulla scena della guerra di velluto o aperta", si legge in un comunicato emesso dal Comando Generale dei Guardiani della Rivoluzione del Partito delle Libertà.


I Guardiani della Rivoluzione chiedono "l'immediato processo e la punizione degli elementi che stanno dietro le quinte e di coloro che hanno compiuto quest'atto vergognoso".


Come riporta "la Repubblica", esiste il racconto di un testimone, Andrea Di Sorte, coordinatore dei club della Libertà, che domenica pomeriggio era a Milano, in Piazza Duomo, accanto al premier nel momento dell'aggressione.
"Ho visto che c'è stato dietro... come se lui (il Tartaglia) si stesse dimenando per prendere qualcosa da qualcuno che ovviamente (???) non ho visto. Poco prima che l'aggressore scaraventasse contro il presidente la statuetta mi è sembrato di vedere proprio questo gesto, che lui (Tartaglia) stesse prendendo qualcosa e questo l'ho visto perchè avevo degli amici che erano lì alla sbarra e mi stavo preoccupando che potessero salutare il presidente del Consiglio".
Insomma esisterebbero addirittura le prove del complotto…
Soffermiamoci un attimo su quanto dichiara Gian Franco Anedda (classe 1930, già MSI).
Parlando delle critiche di alcuni magistrati nei confronti di taluni comportamenti del  Presidente del Consiglio, ha puntato l'indice in particolare contro Armando Spataro e Antonio Ingroia e i loro interventi a pubblici dibattiti. «Io - ha detto Anedda - non voglio pensare che le loro frasi siano state incitazioni, ma talvolta hanno oggettivamente portato alla violenza». Particolarmente sotto accusa il pm Ingroia: «Parole come le sue hanno contribuito e potranno contribuire a fomentare la violenza».
Hanno portato OGGETTIVAMENTE…. che un membro del Consiglio Superiore della Magistratura, l’organismo deputato a garantire il funzionamento equo della macchina giudiziaria, sfoderi concetti cari ad Andrey Vyshinsky, il PM preferito di Stalin, basta da solo a capire di quale tipo di democrazia e di quale tipo di sovranità popolare, siano fautori i membri del Comando Generale dei Guardiani della Rivoluzione del Partito delle Libertà.
Ovvero, al di là delle intenzioni di chi ha espresso certe idee, di chi ha compiuto e rese esplicite talune scelte politiche, queste scelte hanno OGGETTIVAMENTE condotto a risultati inaccettabili….Si badi bene, in sè e per sé queste critiche non integrano alcun reato, non sono in sé e per sé neppure moralmente esecrabili, magari neppure dal punto di vista dei pasdaran del PdL, ma OGGETTIVAMENTE avrebbero portato (dove le prove ?) a risultati criminali, nel caso specifico l’attentato a Berlusconi.
Che dire allora delle dichiarazioni di Maroni (Bisogna essere cattivi con gli immigrati), di Gentilini, di Borghezio che integrano ipotesi di reato (incitamento all’odio razziale, incitamento all’ odio nei confronti dei gay) se messe in rapporto con quanto ogni giorno gay ed immigrati debbono subire nel nostro Paese ?
Se si usasse nei confronti di questi personaggi il metro della responsabilità oggettiva, cara all’ avv. Anedda, ogni democratico ed antifascista sarebbe legittimato all’ aggressione fisica nei loro confronti. Per fortuna (non tanto loro, quanto nostra, della nostra dignità) questi metodi di valutazione delle responsabilità legali e morali non sono i nostri. Sono quelli di Khameney, Stalin, Vyshinsky e dei Pasdaran del PdL.

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