domenica 10 gennaio 2010

UOVA E GALLINE

Tremonti, vertice ad Arcore 
E il Cavaliere va in «pressing»
«Sulle tasse è ora di dare un segnale alle famiglie
(Corriere web del 9 Gennaio 2010)

"Dialogo col Pd? I problemi sono altri". Il premier con un segno in faccia dopo l'aggressione 
"Nel 2010 la riforma tributaria, la riforma della giustizia e poi delle istituzioni" 

Il ritorno di Berlusconi
"Due aliquote nella riforma fiscale"
di CLAUDIO TITO

(la Repubblica web del 9 Gennaio 2010)


L’ ULTIMO ÉSCAMOTAGE DEL CAVOLIERE…
OVVERO “TIMEO DANAOS ETIAM DONA FERENTES” 

OVVERO  IN ARRIVO ALTRE MAZZATE DI MORTE

La prima parola in francese indica l’atto di far sparire qualcosa con destrezza, come per magia, la seconda è una frase tratta dall’ Eneide di Virgilio, fa riferimento al dono dei Greci (Danai), il cavallo lasciato fuori dalle mura di Troia, tradotta vuol dire “I greci mi fanno paura anche quando portano doni.”
In un’ intervista a la Repubblica il cavoliere dice esplicitamente che alla ripresa della propria attività politica ”il primo passo è proprio la “riorganizzazione” del sistema fiscale. Recuperando il “vecchio” progetto del 1994. Quello che portò alla vittoria elettorale dell’allora Polo delle libertà: due sole aliquote, al 23% e al 33%. Un disegno che adesso preferisce chiamare “riforma tributaria” per far capire che non riguarderà solo gli scaglioni Irpef, ma l’insieme dell’imposizione. Sebbene il cuore dell’intervento governativo si concentrerà proprio sul taglio delle tasse per le persone fisiche. ”
Che non si tratti di un fraintendimento del giornalista lo conferma anche un pezzetto comparso, anche questo oggi 9 Gennaio 2010, sul Corriere dove si dice che per dare un segnale di aiuto alle famiglie in difficoltà si vuole
" Modificare il carico fiscale, spostandolo maggiormente dal reddito ai consumi, è una delle opzioni sul tavolo.”
Di questo tipo di aiuti, ovvero meno tasse, minore progressività, (anticostituzionale, potenzialmente) e MENO SERVIZI SOCIALI, quelli che appunto aiutano le famiglie meno favorite, gli italiani saranno contenti ?
Nell’immediato credo di sì.
L’abitudine ad una macchina pubblica che funziona non all’altezza dei bisogni e delle aspettative fa sì che la gente, ANCHE QUANDO SE NE RENDA CONTO, non si ribelli immediatamente e fortemente a questo giochetto di prestigio.
Anche su questo terreno si misura la sconfitta storica, epocale, della sinistra.
Da un lato la difesa corporativa di taluni “privilegi” dei pubblici dipendenti, ovvero la macchinosità e la scarsissima trasparenza delle procedure disciplinari per scarso rendimento, non vigilando adeguatamente sulla qualità dei servizi pubblici, dall’altro la rincorsa al consenso dei ceti medi, con un discorso di alleggerimento del carico fiscale.
E’ ovvio che una lotta all’evasione fiscale può portare ad un  alleggerimento dei carichi, ma anche una politica di buoni servizi pubblici abitua la gente a sapere che i soldi delle tasse vengono ben spesi ed a non cadere nelle trappole di chi fa leva sul discorso dei carichi fiscali eccessivamente onerosi.
Chi è abituato a fruire di treni puliti, di asili e scuole che funzionano, di ospedali senza ratti e scarafaggi, lotterà se un qualsiasi governo in cambio di qualche spicciolo li vorrà eliminare.
Il contrario significa stendere il tappeto rosso alla marcia trionfale del discorso “Meglio un uovo oggi che una gallina domani”

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