Ascoltando ora, in differita, SERVIZIO PUBBLICO di ieri sera, mi rendo conto sempre di più come l'urgenza, la gravità, la profondità, l'immensità dei problemi del paese -da un lato- e l'impreparazione di noi come popolo a farvi fronte, DIFFICILMENTE AVRANNO, nell'immediato uno sbocco normale. Ho paura della tragedia. Sempre più paura. Grillo mi pare sempre di più un palliativo, un anestetico temporaneo.
Quando io/noi (Excanapificio) critichiamo Grillo perchè non vede le lotte sociali come strumento di cambiamento, diversi prendono questa come una critica ideologica.
Ovvero, noi del Centro siamo comunisti -alcuni perfino leninisti- e quindi non ci piacciono le elezioni, la normale democrazia parlamentare, abbiamo una visione "militante" della politica, per non dire dell'esistenza e della vita.
In questo possono esserci sicuramente anche elementi di verità, di cui faremmo bene a tenere conto. Punto.
Ma….le lotte sociali sono anche altro. Sono anche, quando sono reali, cioè quando sono portate avanti da soggetti reali, la gente che prende ndelle proprie mani i propri problemi. La gente che si mette sulle proprie spalle la fatica del proprio presente e del proprio futuro, un momento di coesione sociale dal basso, in quanto autoorganizzazione, sono anche inclusione.
Insomma Grillo, anche se a parole dice il contrario, ("la soluzione siete voi, non sono io") dà la sensazione di prendere sulle proprie spalle gli immensi problemi della maggioranza sofferente del paese. Ma la sensazione è che non abbia neppure i mezzi per iniziare ad impostarli.
Infatti qui sarà il tempo (qui decisiva sarà la velocità non i tempi lunghi) il fattore decisivo.
Se la crisi economico-sociale dovesse precipitare, fatta precipitare,lasciata precipitare un esito autoritario appare NATURALE, inevitabile….
A prezzo di un' organizzazione più efficiente della schiavizzazione del lavoro dipendente, del bavaglio ai mezzi di comunicazione e delle manette a qualsiasi forma di opposizione politica e sociale, si riuscirà a dare, all'interno ed all'estero, l' immagine di un paese che cambia nel senso dell'ordine, della produttività del lavoro, di una nuova ripresa dell'economia.
Questo tentativo autoritario non troverà/troverebbe nessuna seria opposizione nel paese, stanco, sfibrato disilluso.
Ma ovviamente i problemi non verranno risolti davvero.
Quindi la debolezza del 5 Stelle non è la debolezza rilevabile teoricamente da noi che abbiam letto tanti libri ma è un fatto pratico di cui ci potremmo accorgere (ovviamente speriamo di no) tra pochi mesi.
La lotta sociale può anche essere una forma di democrazia, di farla e di organizzarla. Di difenderla e di radicarla.
venerdì 1 marzo 2013
LE 5 STELLE RISCHIANO DI ESSERE OSCURATE DALLE NUVOLE DELLA TEMPESTA
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