lunedì 17 ottobre 2011

about VANDALI ALIENI ED ALIENATI- Roma 15 Ottobre 2011

Sicuramente non è stato un remake di Napoli e di Genova 2001. Le elezioni sono vicine, e non saranno elezioni di normale amministrazione. NIENTE CON BERLUSCONI E’ NORMALE. Si è vista all’ opera una gestione della piazza molto più raffinata di quelle di Napoli e Genova.
Con questo non voglio additare la causa principale dello sfacelo di Roma 2011 in un complotto ma nell’intrecciarsi perverso di molte concause.
Da un lato una subcultura di stadio-borgatara-demenziale, in cui il vandalismo distruttore di chi non ha niente (o ha pochissimo) assume la forma del gioco infantile, intriso della rabbia e della disperazione di giovani adulti. 

Noi persone siamo come SALVADENARI: CI TROVI QUELLO CHE CI METTI.
Pochissimi, quasi nessuno, investe nelle borgate e nelle periferie che restano abbandonate a mafie, camorre e piccole bande autoctone. 

Ai vecchi tempi sindacato, pci, lotta continua facevano -come si usava dire- lavoro di quartiere…c’erano le lotte per le case, per le autoriduzioni delle bollette, il tentativo di innestare una razionalità ed un’etica comunitaria.
Ecco perchè GIUSTAMENTE  Alessandro V. ci posta le foto di quel che si fa "na Bahia" attraverso la rivendicazione della possibilità di imparare a leggere.
E NON E’ UN LAVORO FACILE. E’ UN LAVORO DIFFICILISSIMO CHE RICHIEDE OPERATORI CON UNA CARATURA UMANA NON COMUNE.
E questo lavoro, in mancanza di una rete di riferimento che vada al di là del localismo, può assomigliare, nell’immediato, ad una fatica di Sisifo, anche se non è vero.
Ma cari compagni nostalgici di Enrico, come tutti i nostalgici, tendete a dimenticare….il compromesso storico, prima la Bolognina dopo, secondo voi non c’entrano niente con l’Olgettina ? Proprio niente, niente ?
Quando si abbandona la CONFLITTUALITA’  in nome della LEGALITA’, di una legalità purchè sia, (qualunquismo legalitario e qualunquismo politico sciaguratamente ed infelicemente coniugati) per dimostrarsi degni di entrare nella stanza dei bottoni, da cui portare fuori cospicui bottini (anche banche, quando possibile) si abbandona, non solo una  politica orientata in senso CLASSISTA ma anche una PEDAGOGIA fondata su una antropologia classista, CHE E’ UNA ANTROPOLOGIA COMUNITARIA, ANTINDIVIDUALISTA PER ECCELLENZA. 

Una antropologia ed una pedagogia dove la ratio è sempre un "io-noi" che permette dialoghi ed interazioni.
E dove, a ragione o a torto (chi lo sa ?) vi è posto per la SPERANZA, perchè senza speranza niente PROGETTO, niente FUTURO. 

Quando KM diceva: SENZA TEORIA NIENTE PARTITO SENZA PARTITO NIENTE RIVOLUZIONE, penso parlasse anche di questo. Di un progetto, di una comunità di una speranza.
In questo kaos ordinato, o meglio, subordinato, le dinamiche, Inghilterra docet, sono al tempo stesso distruttive ed autodistruttive. 

Quelli che sembrano “alieni” sono prima di tutto degli ALIENATI nel senso marxiano del termine, sono la fase suprema (per ora) dell’alienazione, dello spossessamento di sé e di qualsiasi progettualità, futuro e speranza.
Sono il rimosso, non elaborato, che picchia fuori dalla porta delle nostre esistenze piccolo-borghesi. ASCOLTIAMOLO relazioniamoci, elaboriamo il “transfert” prima che sia troppo tardi.
Con queste premesse una gestione della piazza in chiave elettorale non era certo un’ impresa difficile per un’organizzazione come il Viminale. 

Se, poniamo, i “vandali” erano in tutto 5000, bastano anche 50 giovanotti e ragazzotte, ben addestrati, ad indirizzarne le pulsioni, aggiungendovi un’ oculata politica di non-intervento che fa mancare le forze laddove occorrerebbero, o, se “BEN” guidate, riesce a non farle intervenire. 
Infatti questa volta niente Bolzaneto, niente macelleria di massa.  
Los signori avevano bisogno che Roma fosse devastata perchè la prossima volta utile le nuove macellerie, le nuove Diaz, i nuovi Bolzaneti vengano richiesti e salutati dalle ululanti maggioranze silenziose di turno
Compagne e compagni NON UNITEVI A LORO !!!

1 commento:

Anonimo ha detto...

I fatti di sabato a roma se non fossero capitati ci sarebbe stato qualcuno dall'esterno che li avrebbe organizzati. Il governo, questo governo, ogni giorno pensa e produce occasioni con le quali deve accreditarsi come l'unico capace di gestire la spaventosa crisi che in buona parte ha egli stesso prodotto. Se fino a ieri attraverso il suo premier ha continuato ad affermare che il paese era in ottimo stato di salute e che il debito pubblico e lo sviluppo economico non destavano preoccupazioni, anzi comparando il sistema italia con quelli degli altri paesi europei, il nostro stava messo molto meglio, alla fine le tre manovre assunte in pochi giorni e le decisioni conseguenti alla lettera della BCE sono apparse più come una forzatura politica contro l'uomo di palazzo grazioli che una necessità economica.
Se questo è il quadro, come io credo che sia, ne deriva che ogni occasione come dire di sapore tumultuoso può essere trasformata in prova provata che nel paese agiscono forze destabilizzatrici, contro le quali il governo deve intervenire per assicurare la tranquillità ai propri cittadini.
Quella di sabato non poteva sfuggire alla logica poc'anzi accennata, per cui i Blak Bloc diventano le reclute addestrate in val di susa, in guisa da risolvere con un'azione due problemi. Il primo quello della Tav che deve andare avanti anche con l'adesione convinta di Fassino e la Regione leghista e l'altra criminalizzando la manifestazione degli indignati.
Ma come si dice il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi, nel senso che esiste sempre qualche variabile incontrollata anche all'interno del potere che può far saltare come dire i giochi. Quella di sabato è rappresentata dal neo governatore della BCE Mario Draghi, il quale sabato mattina aveva detto che i giovani avevano ragione a prendersela con le banche e con la finanza, emulando così un'altra testa d'uovo quale quella di Soros, e nel pomeriggio a chi gli riferiva degli incidenti in modo serafico e per nulla preoccupato ha affermato: "delle volte capita".
E veniamo ai vandali. Stamani 17 ottobre al TG1 un partecipante alla manifestazione ha riferito che tutto il percoros era totalmente chiuso, per cui nessuno poteva entrare od uscire dalle strade laterali. Ciò significa che la situazione era abbondantemente sotto controllo e seguita metro per metro. E allora se i Black Bloch hanno potuto devastare come dicono mezza roma tutta la polizia ed i carabinieri e forse anche la GF a che cosa sono servite ?
Forse la verità sta nel fatto che la manifestazione doveva prendere la piega che ha preso perchè ha fatto comodo così.
Quanto ai casseurs sono d'accordo che essi prima di tutto sono degli alienati perchè in essi non si riflette nulla, perchè il livello attuale ha distrutto tutto finanche la speranza.
Non è con i mandati di cattura e con i processi che si risolve l'immenso problema dei giovani.
E' giusto invitarli a non unirsi ai devastatori, ma corre l'obbligo produrre critica continua nei confronti di chi nel nome della scoperta del liberismo in tutte le sue versioni ha abbandonato il rapporto di massa.