domenica 18 novembre 2007

GENOVA PER NOI, GENOVA PER LORO, GENOVA PER TUTTE/I

Quando con la telecamera tentavo di fissare qualcosa che desse la sintesi, la chiave di questa manifestazione mi é SUBITO venuta alla mente ed agli occhi la sua composizione MULTIGENENERAZIONALE.
Con questa parola veramente brutta, anzi bruttissima, vorrei dire che erano rappresentate, tra l'altro in modo abbastanza paritario, almeno tre generazioni. Ed é stata questa la sua ricchezza, e va sottolineato, la sua forza, sì proprio la sua forza politica
.

Provo a spiegarmi meglio.

Al di la' dei numeri, di tutto rispetto certo, ma diciamolo sinceramente non eccezionali (intorno ai 50.000, forse qualcosa in più), il punto debole di una iniziativa di questo genere avrebbe potuto essere la sua marginalita'.
Questo avrebbe potuto essere, ma così non e` stato, un episodio ascrivibile alla persistenza di fasce di radicalita` giovanile, relativamente poco estese ed emblematiche di malessere e di disagio piu` che di esigenze generalizzabili.
Avrebbe potuto essere l`invasione, per appuntamento nazionale, di una città oramai ansiosa solamente di dimenticare, che già ha voltato in gran parte pagina e che quindi non vede l`ora di mettere il “punto final” ad una vicenda che l`ha condotta ad essere e sentirsi sconvolta, ad essere e sentirsi violentata.
Un “punto final”, di qualsivoglia tipo.

Così invece non é stato.
Genova democratica ed antifascista c`era e sono scesi in piazza insieme ad essa non solo i sempre incazzati (ma tutto sommato ininfluenti) giovani dei centri sociali, ma anche, venuti un po` da tutta Italia, attempati ultrasessantenni così come ben rappresentata era la fascia dei quarantenni.
Non solo precariato giovanile radicale (sarebbe bene tener presente che non tutti i precari sono sul piede di guerra) ma anche fasce sociali piu` inserite.


E TUTTI INSIEME A GRIDARE FORTE E CHIARO CHE LA PAGINA DEL LUGLIO 2001 NON LA VOGLIONO CHIUDERE CON SECOLI DI GALERA AI NOGLOBAL E LA TOTALE IMPUNITA` PER POLIZIA CARABINIERI, POLIZIA PENITENZIARIA, GUARDIA DI FINANZA, RESPONSABILI DIRETTI E PROVATI DI ATROCITA` SQUADRISTICHE DISUMANE AI DANNI DI PACIFICI ED INERMI MANIFESTANTI, AGGREDITI E MASSACRATI, NON DOBBIAMO DIMENTICARLO MAI, ADDIRITTURA MENTRE DORMIVANO.

Ma neppure si deve dimenticare che al comportamento, a dir poco irresponsabile, di questi corpi dello stato, sono ascrivibili, sia pure, indirettamente le violenze ed i danneggiamenti perpetrati dai cosi` detti Black Block, mai efficacemente contrastati dalle svariate polizie, nel loro operare; e questo mancato contrasto fino ad ora non e` stato ne` indagato ne` perseguito da una magistratura strabica e distratta quando non proprio connivente.

Vi sono forze e poteri dell` apparato dello stato e della politica, forze e poteri non ascrivibili al solo centro-destra, che voglionomente chiudere alla svelta questa pagina nera, per non dire nerissima, con secoli di galera per gli uni e la totale impunita` per gli altri.

QUESTO NONOSTANTE L`EVIDENTE SPROPORZIONE DEI MISFATTI DOCUMENTATI.


Da una parte episodi di vandalismo incruento, QUANTUNQUE ODIOSO ED ESECRABILE, di cui sono imputati comuni cittadini, dall` altra aggressioni sanguinose e torture contrarie a qualsiasi senso di umanita` organizzate e portate a termine da interi reparti delle forze di polizia, ovvero da pezzi consistenti dello Stato.
A tutto questo una porzione cospiqua della classe dirigente vuole mettere, per dirla all` argentina, un "punto final". Anche qui, come là, torture e galera per le vittime ....impunita` onori e carriere aperte ai carnefici.
La manifestazione di Sabato 17 Novembre 2007 ha dimostrato che un pezzo significativo e non marginale della societa` italiana non è disponibile.
Sono/siamo le stese/gli stessi scesi in piazza contro la Bossi-Fini, le stesse e gli stessi che hanno detto no alla partecipazione alla criminale avventura irachena.
Le stesse e gli stessi che, pacifisti USA in testa, NON SCORDIAMOCELO MAI, manifestano contro i crimini di Bush nelle piazze di tutto il mondo.

La manifestazione di Sabato 17 Novembre 2007 ha dimostrato che la commissione parlamentare di inchiesta va fatta per gettare luce su episodi oscuri e terribili che dimostrano un vero e proprio conflitto di civilta` che vede contrapposto il centro-destra alla Costituzione della Repubblica Italiana ed alla democrazia, coinvolto ed artefice di episodi tendenti a rendere vuota di significato la Costituzione e mortalmente mutilata la democrazia.
Queste non sono vuote e magniloquenti espressioni dirette a criminalizzare ed infangare l`avversario politico ma un giudizio meditato su quanto visto nei filmati ripresi in quei giorni terribili.
La manifestazione di Sabato 17 Novembre 2007 ha dimostrato che una fetta consistente di italiani quelle pagine non le vuole voltare e neppure archiviare così rapidamente senza che si sia fatta veramente chiarezza. Su tutto e su tutti.
Proprio per questo il 17 Novembre 2007 di Genova pone problemi non piccoli e ad oggi non risolti, sia agli organizzatori che a ciascuno ed a tutti quelli che vi hanno preso parte.
I numeri non sono solo quantita` ma anche qualita`.
In politica come in altri settori .
Se lo spirito che univa le molte anime della moltitudine in piazza a Genova, nel Luglio 2001 come nel Novembre 2007, é lo stesso di quelli che hanno manifestato contro l`aggressione all` Iraq cosi` come hanno ripudiato la Bossi-Fini, cioè un minimo comun denominatore di PACE, SOLIDARIETA' SOCIALE, DEMOCRAZIA, occorre capire come allargare il numero di quelli che possono e devono essere coinvolti in questa lotta, nella lotta perche`si arrivi ad una commissione parlamentare di inchiesta sui fatti del luglio 2001 a Genova; su come sia stato possibile violare e sospendere la Costituzione.
La commissione non dovra` nè fare nè rifare processi a chicchessia, non dovrà nè sostituirsi nè porre limiti all`autonomia della magistratura, a cui deve restare comunque l'ultima parola, per quello che riguarda l'ambito dei processi penali. Ma solo in questo ambito. NIENTE DI PIU' NIENTE DI MENO.
Sarebbe dannoso.
Le indagini dovranno accertare il come e perchè nella catena di comando (ovvero cosa il governo Berlusconi ha chiesto e gli stati maggiori di PolStato, CC, GDF, PolPen disposto ed eseguito) si è prodotto qualcosa che ha fatto sì che si arrivasse a tanto tremende violazioni della legalità e dell` ordinamento democratico.
Ciò potrà anche fornire un nuovo quadro di riferimento per eventuali nuove iniziative della magistratura inquirente cui comunque spetterà valutare in piena autonomia il profilo penale di ogni vicenda.
A quanti vogliono e sperano di archiviare la morte di Carlo Giuliani e le altre atrocità accadute a Genova nel luglio 2001 con il messaggio terroristico ed iniquo di condanne a secoli di galera per i soli manifestanti, é stato risposto con democratica fermezza:


NO NON FINISCE COSÌ , NO NON FINISCE QUI.
QUESTO É SOLO IL PRINCIPIO LA BATTAGLIA CONTINUA.

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