venerdì 8 ottobre 2010

IL VIRUS DEL BOLSCEVISMO ED I MOSTRI SBATTUTI IN PRIMA PAGINA

A BISCHERO SCIORTO 4



Il virus del “bolscevismo” deve essere un virus tra i più duri a morire. 
Una volta che qualcuno ne è infettato, difficilmente guarirà. 
Eppure io riesco a convivere con questa infezione, però talvolta questa prende il sopravvento, ed allora arrivano momenti di depressione, rabbia, e, perfino, pare impossibile a credere, nostalgia.
 

Ho appena usufruito del TG de La7 delle 13,30 di questo venerdì 8 Ottobre, e non riesco ad uscire dallo stato di rabbia depressione che mi attanaglia. 
Una ragazzina di 15 anni è morta, assassinata da uno zio maniaco sessuale, che, poi, particolare repellente ossessivamente ripetuto -per meglio dire, sbattuto in faccia- ne ha stuprato il povero corpo...corpo che viene usato dai massmedia che van per la maggiore, per aumentare il più possibile gli indici di ascolto...
Agli indici di ascolto, come ben si sa, è saldamente collegato il mercato degli spot pubblicitari.
Quindi, e fatemi sfogare una buona volta, “cento di questi ammazzamenti” un po’ come quei porci di palazzinari che si stropicciavano le mani dalla gioia ascoltando le notizie del terremoto de L’Aquila....
Se dovessimo contare quante volte in questi giorni che ci separano dal 26 Agosto, giorno del rapimento e dell’assassinio della povera Sarah, ne abbiamo sentito parlare, la sensazione che si è sedimentata nella nostra sensibilità è che ogni giorno abbiano rapito una ragazzina, è che, a partire da ieri, almeno tre volte al giorno, una povera bimba quindicenne sia stata massacrata e scempiata dal suo aguzzino.
Per fortuna non è così. Per fortuna non è così. Per fortuna non è così. Per fortuna non è così. 

Avrò o no anche io il diritto di ripetermi in maniera ossessiva ?

La povera morta è una sola, l’assassino Michele Misseri è uno solo. 


Il femminicidio, perchè di questo si tratta, è una cosa orrenda. E nei giorni passati ve ne è stato un altro, commesso da due operai, padre e figlio, pakistani, che hanno assassinato la propria moglie mamma...perchè ecc. ecc., anche lì, fin che non è arrivata la provvidenziale notizia dell’assassinio di Avetrana, ce lo ripetevano ossessivamente molte volte al giorno, per vari giorni- pareva che l’ Italia si fosse risvegliata invasa da orde di pakistani, che massacravano mogli e madri...


Invece di Antonio Di Matteo, 63 anni; Giuseppe Cecere, 50; Vincenzo Russo, 43, morti asfissiati a Capua, provincia di Caserta, mentre lavoravano ad un serbatoio, vicino al quale non avrebbero dovuto essere, senza che fosse stata data loro la minima misura di protezione dagli agenti chimici che li avrebbero uccisi, di questi non si parla più....e neppure delle persone che, per un verso o per un altro sono indagate per vedere fino a che punto sono responsabili di queste tre morti, si sta parlando neanche un po’, non conosciamo nè i nomi ne le facce di persone che per (risparmiare) soldi hanno fatto morire tre padri di famiglia, mentre di Michele Misseri ci racconteranno tra poco anche il colore delle mutande.


Ed anche su un un signore tedesco, tale Harald Espenhahn, amministratore delegato di Thyssen Krupp Italia i mezzi di comunicazioni di massa sono estremamente avari di notizie, di foto, interviste, particolari sulla di lui vita privata ne circolano pochissimi, un rispetto della privacy davvero esemplare, nel bene o nel male, fate voi....


La notte tra il 6 ed il 7 dicembre 2007 sette operai della fabbrica Thyssen Krupp di Torino sono morti bruciati vivi per un incidente causato dalla mancanza di misure di sicurezza adeguate. 


Il mancato adeguamento delle misure di sicurezza sembra sia da mettere in rapporto con la progressiva dismissione dello stabilimento (che purtuttavia continuava a produrre e per far quella produzione i sette poveracci son bruciati vivi)....Insomma i vertici di Thyssen Krupp Italia, cioè Herr Doktor Harald Espenhahn, avevan deciso che si potevano risparmiare un bel po’ di soldi a costo di rischiare la vita di qualche operaio....


Ora è vero che sono certo, pur senza conoscerlo, che Herr Doktor Harald Espenhahn non ha provato il minimo piacere alla notizia di quelle tragiche morti, dirò di più, penso che al di là delle grane che gliene vengono, Herr Doktor probabilmente all’idea di quelle morti ci soffra veramente, perchè vedete, lui è una persona, come dire ? ....normale, mica un malato di mente come lo sciagurato zio di Sarah.
Lui non va in giro a strangolare e neppure a stuprare cadaveri di ragazzine. 

Ed è normale anche che abbia cercato di far risparmiare i soldi alla propria azienda, cioè di guadagnare un sostanzioso (qualche milione di euro) bonus premio di fine anno. Dopo tutto anche Herr Doktor “tiene” famiglia....

Ma allora se Herr Doktor Harald Espenhahn è normale, pur essendo le sue decisioni, in un modo o in un altro, all’ origine del rogo che ha bruciato vivi sette operai, e se invece Michele Misseri, lo zio mostro, normale non lo è....chi è più colpevole ?


O meglio chi è socialmente più pericoloso ? 


I nomi degli indagati per le morti di Capua ci saranno pure, da qualche parte in rete, ma scovarli non è facile.....

anche qui chi è socialmente più pericoloso, Michele Misseri, lo zio mostro, o qualcuno tra i 21 che risultasse più coinvolto nella decisione che ha messo al lavoro senza protezione (e magari senza la indispensabile formazione) i tre poveri muratori ?

Ed invece si invoca la pena di morte per Michele Misseri, lo zio mostro, colpevole, colpevolissimo, di un solo, solissimo, quantunque efferato e ripugnante omicidio.


E se la piccola Sarah Scazzi,
di Avetrana, 15 anni, stroncati, finiti, senza futuro,  fosse morta sul lavoro si farebbe tutto sto casino, si sbatterebbe il mostro in prima pagina ? ma che dico ?  in una serialità infinita di prime pagine ?

Io una risposta sicura non la ho....e forse, proprio per questo, il virus del bolscevismo mio tormenta, mi fa venire in testa questi folli interrogativi, mi causa questi profondi malesseri, direi quasi un vero e proprio “mal di vita”....

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