lunedì 22 novembre 2010

l' ira di Maroni contro Saviano


LA CONFESSIONE DI TANIELLO....

A BISCHERO SCIORTO N° 5

Ho avuto la sorte di conoscere tramite un collega il testo de 'A CONFESSIONE ' TANIELLO, autore un tal marchese di Caccavone, su cui non mi dilungo. 
Agli interessati assicuro che in rete si troveranno riferimenti in merito. Non allego neppure la traduzione, reperibile a questo link http://www.cavazza.it/pcciechi/2004/02/html/allegato.htm .

Quello che mi interessa qui sottolineare è il modello retorico adottato in questa singolare confessione, la logica che sta sotto a quella che oggi vediamo solo come goliardata di altri tempi.

Taniello, ch'ave scrupole,
  mo che se vo' nzorà
  piglia e da Fra Liborio
  va pe se confessà

  Patre - le dice -  roseco
  e pe nniente me mpesto;
  ma po dico 'o rusario
e chello va pe cchesto. . .

Patre, ncuoll'a le ffemmene
campo e ncopp''o burdello?
ma sento messe e ppredeche,
e chesto va pe cchello. . .

Jastemmo, arrobbo... 'O prossimo
spoglio e le dongo 'o riesto?
ma po faccio 'a llemmosena
e chello va pe cchesto...

E mo, Patre, sentitela
st'urtema cannunata:
la sora vosta, Briggeta,
me l'aggio nzaponata...

Se vota Fra Liborio:
Guagli tu si' Taniello?.
I' me nzapono a mammeta
e chesto va pe cchello!...
 
 


Taniello (Gaetanino) nell' accusarsi di una serie di peccati grandi e meno grandi,
s
ottolinea anche come, nel bilancio del dare e dell' avere tra lui ed
il Padre Eterno, vadano contabilizzate insieme alle colpe anche una serie di
buone azioni che vengono puntualmente evidenziate insieme ai singoli peccati
di cui lo stravagante (allora, ai tempi del marchese di Caccavone...)
penitente si accusa. 

Non sono teologo e non voglio addentrarmi in un labirinto
di considerazioni da cui non saprei davvero come trarmi d' impaccio...
 

Come osservatore interessato alla cronaca politica corrente non posso non notare
l'analogia  tra il modo di argomentare di Taniello e quello del leghista Maroni,
ministro degli interni, e quindi diretto responsabile della politica governativa
di lotta al crimine organizzato (mafia, 'ndrangheta, camorra, sacra corona unita
ecc. ecc)...
 

Non potendo azzardarsi a smentire i numerosi e documentati contatti tra persone
in odore di contiguità con organizzazioni criminali, quando non condannate esse
stesse, ed esponenti del suo partito, La Lega Nord, vestale poco fedele al voto
di castità politica, il ministro Maroni si vanta dei successi ottenuti da magistratura
e polizie varie nell' arrestare, condannare, ricercare un bel po' di mafiosi,
ovviamente sotto la sua alta guida.
 

E forte di questa propaganda attacca sdegnato Roberto Saviano che aveva osato
criticarlo citando i documentati contatti di cui sopra.
 

All'antimafia delle chiacchiere Maroni contrappone l'antimafia dei fatti e dei
numeri, questo il soddisfatto commento dei tifosi legaioli, che dovrebbe mettere
a tacere Saviano ed ogni altro critico, fazioso, ovviamente, dato che si permette
di criticare.
Ecco perch
è mi è venuta alla mente, per una associazione di idee la confessione di Taniello....
 

Infatti Saviano non rimprovera al ministro i successi ottenuti ma i peccati,
e non son mica peccatucci, del suo partito, dei suoi amici, ed in quanto leader politico,
anche suoi, consistenti in contiguit
à del tutto riprovevoli, dal momento che anche
documentato e comunemente ammesso come la Lombardia, ma anche altre regioni del
laboriosissimo e serissimo Nord, siano mafiose per lo meno quanto (se non più)
di Sicilia, Calabria, Puglia e Campania...
 

Non voglio neppure addentrarmi nell' esaminare di che tipo di successi si tratti
veramente, se si tratta di colpi rilevanti o solamente di qualche sonoro schiaffone,
chi è interessato troverà su quotidiani e settimanali, oltrechè in rete, notizie
e riferimenti in abbondanza, prodotti da specialisti nel giornalismo d'inchiesta.
Io qui mi voglio limitare ad evidenziare la logica che sta sotto alle risposte di
Maroni e compari, una logica appunto a mio parere debole.
 

Infatti i meriti accampati non possono oscurare le critiche altrettanto documentate.
 

Non ci possiamo interessare solamente a quel che di buono ha fatto il ministro ma anche
a quello che non ha fatto ed a quello che di cattivo hanno fatto esponenti e leader del
suo partito, che appaiono compromessi se non legalmente almeno politicamente.
 

Per non parlare poi del danno diretto arrecato al Mezzogiorno dalle imprese padane
colluse con camorristi campani per smaltire nelle discariche del Sud, a prezzi stracciati,
i residui anche pericolosissimi delle loro lavorazioni, dando un contributo di rilievo
all' inquinamento ed al disastro ambientale, oltrecheconomico e sanitario di quelle
sfortunate regioni.
 

Se si accettasse la logica secessionista, il Sud potrebbe tranquillamente parlare di
una aggressione, di un atto di guerra chimico-batteriologica nei suoi propri confronti
da parte delle laboriose e legalitarie genti padane....
 

L'unità del paese la si vuole a fisarmonica, quando fa comodo si stringe, quando no si allarga....
Anche in questo si vede il trionfo della logica di Taniello.

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