domenica 26 gennaio 2014

La ribellione in Ucraina e gli "occhiali" del KGB di certa sinistra italiana





Due delle tare non piccole di talune componenti della sinistra radicale sono l'antiamericanismo e la russofilia.
Io ho sempre fatto una gran fatica a digerire gli americani, intendo la loro cultura, i loro modi di essere e di vivere. Addirittura mi sono interrogato e mi interrogo se non vi sia in me una forma di razzismo culturale nei loro confronti. La loro musica, tranne il jazz e quella legata alle lotte del loro 68, la trovo poco interessante ed assai spesso sgradevole. Ho viaggiato molto, e probabilmente sbagliando, non sono mai voluto andare negli USA.
Gli Yankees stati capaci di farsi un sacco di soldi vendendoci la loro propaganda razzista più vomitevole. Il 75% dei western (a dir poco) sono immondizia razzista contro gli "indiani". E son riusciti  a far diventare questo, un senso comune in grandissima parte del pianeta.
D'altro canto, se la Russia di un tempo poteva esser vista come il paese in cui per la prima volta dopo la rivoluzione francese si è tentata una Rivoluzione sociale, socialista, capace di ribaltare i rapporti di classe tra capitale e lavoro, a livello mondiale, quel tentativo E' FALLITO. CONCLUSO. E concluso ingloriosamente. Non nel 1989, ma mooooltoooo, mooooltooo prima. Essendo radicalmente, irriducibilmente ateo e materialista non mi piacciono i santini, le mummie, le vecchie gloriose uniformi, le vecchie gloriose bandiere. Quella è roba buona ANCHE per i fascisti. Ovviamente parlo delle loro divise bandiere ecc. ecc.
Lo scacchiere mondiale è cambiato, i modi di produrre, i luoghi della produzione, i beni ed i servizi prodotti sono cambiati. Ed anche gli imperialismi.
Non è cambiata la incapacità del capitalismo di assicurare una vita dignitosa e libera da guerre, fame, malattie a larghe masse di esseri umani.
Ma la critica per essere tale deve appunto fare la ricognizione dei cambiamenti.
Identificare governi corrotti (e non solo corrotti) ed oppressivi dei diritti dei lavoratori come quello ucraino attuale (ma l'attuale opposizione non è migliore) come alleati da sostenere, sia pure a chiacchiere, denigrando in ogni modo possibile ed immaginabile le manifestazioni popolari è, prima che vergognoso, imbecille. Quando la giunta nazifascista argentina, per ovviare alle difficoltà interne, scatenò la guerra per la riconquista delle Malvinas/Falkland contro l' Inghilterra della Thatcher, e la perse…fu il primo passo del crollo. Non si trattava di scegliere tra la "macellaia sociale" inglese ed i boja argentini. Si trattava di denunciare il carattere antiproletario di entrambi. Quando un popolo oppresso e sfruttato come in Ucraina scende in piazza contro un governo antiproletario, pur con le INDISPENSABILI denunzie e distinguo, denigrare la ribellione popolare come fascista e manovrata dall'esterno, significa ragionare con la mentalità del KGB, e di un novecento, che per fortuna o per sfortuna, ormai è passato. I fascisti non si distinguono solo perchè hanno la svastica, la croce celtica, ma dai loro programmi e dal modo in cui fanno politica. I governi (e l'opposizione) ucraina sono antiproletari. Basterebbe vedere come hanno boicottato ed impedito la nascita di un qualsiasi movimento sindacale. La piazza  ribelle, sino ad ora, non ha espresso piattaforme programmatiche progressiste. Dunque? dunque si sta a guardare cercando di capire qualcosa, senza appoggiare (chi ? e su cosa ?) ma senza denigrare chi comunque si ribella. Può darsi, non è garantito, che dalla e nella ribellione maturi, lentamente quella consapevolezza e quella coscienza politica oggi assente. Di sicuro nell'acquiescenza e nella subalternità non matura niente di buono per gli sfruttati e per gli oppressi.



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