Passato qualche microsecondo di sbalordimento, ho subito cercato di capire cosa ci sia dietro questa che non è un’uscita da sottovalutare. Netanyahu non è un politicante improvvisato, una specie di Antonio Razzi, un Mario Eleno Boschi, piovuto non si bene come al governo dello Stato. Viene dalla carriera diplomatica, se non sbaglio è stato ambasciatore a Washington, ha dietro di sé studi al MIT e ad Harvard, una carriera militare
nell’antiterrorismo, NON E’ UN PIVELLO QUALSIASI. Non con questo che le azzecchi proprio tutte. Ma non è un abusivo, infilatosi lì surretiziamente. Effettivamente il calcolo non è del tutto sballato. La giustificazione con la promessa biblica di
Dio a Mosé di quella terra al popolo eletto regge solo con l’estrema destra religiosa fondamentalista. E non può essere esibita a lungo in giro per il mondo a giustificare massacri, assassini di gente disarmata, come quelli perpetrati dai coloni nei Territori Occupati, come quelli delle due aggressioni contro Gaza….come quelli a cui assistiamo in questi giorni. Siccome il progetto VERO non è di sottomettere i palestinesi ma quello di terrorizzarli e maltrattarli fino al punto da mettere in fuga la maggior parte di essi, occorre trovare
una giustificazione alta e profonda ed ecco l’ invenzione del Gran Muftì di Gerusalemme, quale ispiratore ed istigatore di Adolfo Hitler per quanto riguarda lo sterminio degli ebrei.
E ancorchè la balla sia grossa, ma grossa davvero, non è stupefacente, perchè un fondo di verità esiste. Che il nazionalismo anticoloniale arabo e musulmano non avesse radici in progetti di rivoluzione sociale ma vedesse come egemoni grande proprietà terriera e un po’ di borghesia urbana, in regioni che ancora oggi non hanno conosciuto la rivoluzione industriale, il protagonismo del moderno proletariato e delle sue organizzazioni politiche e sociali, è cosa nota a molti. Che in funzione antibritannica ed antifrancese molti simpatizzassero per i nemici
dei due imperialismi, ergo i tedeschi, è pure comprensibile. Là non c’ era un Gandhi che seppe dire di no alle avances giapponesi, che voleva una liberazione fondata su una democrazia pacifista,
nemica di ogni militarismo imperiale ed imperialista. Il filo germanesimo ed il filonazismo di taluni ambienti arabo-palestinesi non son più da decenni materia di controversia ma pacificamente
acclarati. E mettiamoci pure che se costoro avessero potuto liberarsi della minaccia sionista non avrebbero esitato a far porcate di ogni tipo. LA PARTE DELLA MENZOGNA CHE RIESCE RISIBILE E’ QUELLA DELL’ HITLER PREDA DI ESITAZIONI UMANITARIE CHE SI LASCIA CONVINCERE DA….nientepopodimenoche un grande leader di statura planetaria, IL GRAN MUFTI’ DI GERUSALEMME…UOMO CHE DOVREBBE AVER LASCIATO ORME BEN NUMEROSE E PROFONDE, OLTRE A QUESTA, NELLA STORIA DEL NOSTRO TORMENTATO PIANETA.
Ed invece no. A meno di non avere interesse e curiosità per la storia del Medio Oriente e quindi leggere libri e libri sull’argomento, il nome di Haj Amin Al-Husseini, e quello della sua famiglia,
per importanti che siano, non escono mai dai confini dello scenario della Palestina. I tedeschi poi che non vogliono essere colti in stravaganti tentativi di revisionismo delle loro chiarissime, pesantissime e tremende responsabilità nello sterminio, hanno subito provveduto a reinviare al mittente questa simpatica scenetta di Hitler riluttante allo sterminio di quel popolo da lui
sempre additato come nemico millenario della “razza ariana” e trascinato nell’abisso del crimine dal….Gran Muftì di Gerusalemme.
E ciò nonostante la faccenda è seria, resta seria e lo resterà per un
bel pezzo ancora. Nonostante siano vicini, a portata di sguardi, a portata di parola, molti componenti dei due popoli non hanno idee ben precise gli uni sugli altri. E QUESTO RENDE FACILI GLI SCOPPI INCONTROLLATI DI IRE E RABBIE SENZA NOME CHE CONTINUERANNO AD ALLUNGARE LA QUASI SECOLARE SCIA DI SANGUE, per lo più arabo-palestinese. A TUTTO QUESTO NETANYAHU VUOLE FORNIRE UNA GIUSTIFICAZIONE STORICA, DELLO STESSO GENERE DI QUELLE CHE GLI ANTISEMITI HAN SEMPRE FABBRICATO CONTRO GLI EBREI. E’ UNA SCOMMESSA.
Auguriamoci che la perda. MA TOGLIAMOCI DALLA TESTA CHE SIA UNA SCOMMESSA INSENSATA, UN AZZARDO SENZA CAPO NE’ CODA. A PARER MIO, PER QUEL NULLA CHE POSSA VALERE, NON E’ COSI’.
Visualizzazione post con etichetta attualità. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta attualità. Mostra tutti i post
venerdì 23 ottobre 2015
Non sottovalutate Netanyahu
Etichette:
attualità,
democrazia,
guerra,
Israele,
medio oriente,
nazismo,
pace,
Palestina,
sionismo
giovedì 5 gennaio 2012
GLI INDIFFERENTI
NOI ITALIANI SIAMO I VERI EXTRACOMUNITARI
L’assalto ed il duplice omicidio di Roma, sono in sé abbastanza gravi….ma quello che mi sconvolge è il, tutto sommato, basso profilo della reazione della gente del quartiere.
Quando nel 2007 venne assassinata e violentata la povera sig.ra Giovanna Reggiani, moglie, tra l’altro, di un ammiraglio, la reazione popolare, ancorchè fortemente sospinta dalla destra fu enorme…
Questa volta, nonostante una delle vittime sia una creatura di pochissimi mesi, un solo fiore appoggiato sul luogo del delitto.
Ancora una volta devo fare autocritica, perchè ORA sono convinto che il veleno Leghista abbia intossicato gli animi delle persone ed in profondità. Non che la gente sia divenuta di colpo attivamente razzista, e poi a Roma ladrona, figuriamoci…..ma non meno grave è il seminar dubbi “Chi sa in quali loschi traffici potrebbero essere stati coinvolti questi cinesi….” E perchè nessuno, lo dico a casaccio, ovviamente, lo ha detto a proposito del rapimento e dell’assassinio della povera Yara Gambirasio, perchè nessuno ha pensato che il business del padre imprenditore, in una zona infettata ed infestata dall ‘ndrangheta, potesse essere all’origine dell’infamia ??
A me in questo momento non mi interessa proprio niente di quello che possono scrivere o non scrivere IL TEMPO, IL MESSAGGERO, LA REPUBBLICA ecc.
Mi addolora e mi indigna l’apatia, la mancanza di compassione popolare….Cazzo!!!! e Stracazzo !!! Neppure l’assassinio di una piccina di nove o sei mesi, MA CINESE, ATTENZIONE !!!! riesce a smuovere gli animi delle ragazze dei ragazzi, un fiore un bigliettino che si sprecano a tonnellate in caso di simili accidenti quando coinvolgono vittime italiane.
Viene da rabbrividire. I politicanti sono stati, a modo loro, migliori…(ancorchè responsabilissimi in prima persona dello scempio della coscienza morale del nostro popolo) subito proclamato il lutto cittadino, E NELLA CAPITALE, si badi bene. Il sindaco, rientra precipitasamente da Buenos Aires, dove era in visita ufficiale….
Ma la gente intossicata dalla propaganda di questi cialtroni, non sente questa sciagura come una propria sciagura… non si commuove, non si emoziona. COMUNQUE ERANO CINESI.
A QUESTO PUNTO, E DOBBIAMO PRENDERNE ATTO, CON DOLORE E VERGOGNA, GLI EXTRACOMUNITARI VERI SIAMO NOI ITALIANI.
Siamo noi italiani che, lentamente, magari molti, senza neppure accorgersene, che siamo scivolati fuori dal consorzio, dalla comunità, delle persone civili, rompendo quel legame di com-passione emotiva, emozionale, sentimentale che fa sì che si sentano come proprie le altrui pene ed anche, quando ce ne sono, le altrui gioie.
Rancorosi, ignoranti, disorientati siamo pericolosi per gli altri e per noi stessi. Ora sì che c’è davvero da avere paura. Lo spread tra noi ed i popoli civili appare abissale…..
Etichette:
attualità,
criminalità,
cronaca,
delitti,
razzismo
lunedì 17 ottobre 2011
about VANDALI ALIENI ED ALIENATI- Roma 15 Ottobre 2011
Sicuramente non è stato un remake di Napoli e di Genova 2001. Le elezioni sono vicine, e non saranno elezioni di normale amministrazione. NIENTE CON BERLUSCONI E’ NORMALE. Si è vista all’ opera una gestione della piazza molto più raffinata di quelle di Napoli e Genova.
Con questo non voglio additare la causa principale dello sfacelo di Roma 2011 in un complotto ma nell’intrecciarsi perverso di molte concause.
Da un lato una subcultura di stadio-borgatara-demenziale, in cui il vandalismo distruttore di chi non ha niente (o ha pochissimo) assume la forma del gioco infantile, intriso della rabbia e della disperazione di giovani adulti.
Noi persone siamo come SALVADENARI: CI TROVI QUELLO CHE CI METTI.
Pochissimi, quasi nessuno, investe nelle borgate e nelle periferie che restano abbandonate a mafie, camorre e piccole bande autoctone.
Ai vecchi tempi sindacato, pci, lotta continua facevano -come si usava dire- lavoro di quartiere…c’erano le lotte per le case, per le autoriduzioni delle bollette, il tentativo di innestare una razionalità ed un’etica comunitaria.
Ecco perchè GIUSTAMENTE Alessandro V. ci posta le foto di quel che si fa "na Bahia" attraverso la rivendicazione della possibilità di imparare a leggere.
E NON E’ UN LAVORO FACILE. E’ UN LAVORO DIFFICILISSIMO CHE RICHIEDE OPERATORI CON UNA CARATURA UMANA NON COMUNE.
E questo lavoro, in mancanza di una rete di riferimento che vada al di là del localismo, può assomigliare, nell’immediato, ad una fatica di Sisifo, anche se non è vero.
Ma cari compagni nostalgici di Enrico, come tutti i nostalgici, tendete a dimenticare….il compromesso storico, prima la Bolognina dopo, secondo voi non c’entrano niente con l’Olgettina ? Proprio niente, niente ?
Quando si abbandona la CONFLITTUALITA’ in nome della LEGALITA’, di una legalità purchè sia, (qualunquismo legalitario e qualunquismo politico sciaguratamente ed infelicemente coniugati) per dimostrarsi degni di entrare nella stanza dei bottoni, da cui portare fuori cospicui bottini (anche banche, quando possibile) si abbandona, non solo una politica orientata in senso CLASSISTA ma anche una PEDAGOGIA fondata su una antropologia classista, CHE E’ UNA ANTROPOLOGIA COMUNITARIA, ANTINDIVIDUALISTA PER ECCELLENZA.
Una antropologia ed una pedagogia dove la ratio è sempre un "io-noi" che permette dialoghi ed interazioni.
E dove, a ragione o a torto (chi lo sa ?) vi è posto per la SPERANZA, perchè senza speranza niente PROGETTO, niente FUTURO.
Quando KM diceva: SENZA TEORIA NIENTE PARTITO SENZA PARTITO NIENTE RIVOLUZIONE, penso parlasse anche di questo. Di un progetto, di una comunità di una speranza.
In questo kaos ordinato, o meglio, subordinato, le dinamiche, Inghilterra docet, sono al tempo stesso distruttive ed autodistruttive.
Quelli che sembrano “alieni” sono prima di tutto degli ALIENATI nel senso marxiano del termine, sono la fase suprema (per ora) dell’alienazione, dello spossessamento di sé e di qualsiasi progettualità, futuro e speranza.
Sono il rimosso, non elaborato, che picchia fuori dalla porta delle nostre esistenze piccolo-borghesi. ASCOLTIAMOLO relazioniamoci, elaboriamo il “transfert” prima che sia troppo tardi.
Con queste premesse una gestione della piazza in chiave elettorale non era certo un’ impresa difficile per un’organizzazione come il Viminale.
Se, poniamo, i “vandali” erano in tutto 5000, bastano anche 50 giovanotti e ragazzotte, ben addestrati, ad indirizzarne le pulsioni, aggiungendovi un’ oculata politica di non-intervento che fa mancare le forze laddove occorrerebbero, o, se “BEN” guidate, riesce a non farle intervenire.
Infatti questa volta niente Bolzaneto, niente macelleria di massa.
Los signori avevano bisogno che Roma fosse devastata perchè la prossima volta utile le nuove macellerie, le nuove Diaz, i nuovi Bolzaneti vengano richiesti e salutati dalle ululanti maggioranze silenziose di turno.
Compagne e compagni NON UNITEVI A LORO !!!
Con questo non voglio additare la causa principale dello sfacelo di Roma 2011 in un complotto ma nell’intrecciarsi perverso di molte concause.
Da un lato una subcultura di stadio-borgatara-demenziale, in cui il vandalismo distruttore di chi non ha niente (o ha pochissimo) assume la forma del gioco infantile, intriso della rabbia e della disperazione di giovani adulti.
Noi persone siamo come SALVADENARI: CI TROVI QUELLO CHE CI METTI.
Pochissimi, quasi nessuno, investe nelle borgate e nelle periferie che restano abbandonate a mafie, camorre e piccole bande autoctone.
Ai vecchi tempi sindacato, pci, lotta continua facevano -come si usava dire- lavoro di quartiere…c’erano le lotte per le case, per le autoriduzioni delle bollette, il tentativo di innestare una razionalità ed un’etica comunitaria.
Ecco perchè GIUSTAMENTE Alessandro V. ci posta le foto di quel che si fa "na Bahia" attraverso la rivendicazione della possibilità di imparare a leggere.
E NON E’ UN LAVORO FACILE. E’ UN LAVORO DIFFICILISSIMO CHE RICHIEDE OPERATORI CON UNA CARATURA UMANA NON COMUNE.
E questo lavoro, in mancanza di una rete di riferimento che vada al di là del localismo, può assomigliare, nell’immediato, ad una fatica di Sisifo, anche se non è vero.
Ma cari compagni nostalgici di Enrico, come tutti i nostalgici, tendete a dimenticare….il compromesso storico, prima la Bolognina dopo, secondo voi non c’entrano niente con l’Olgettina ? Proprio niente, niente ?
Quando si abbandona la CONFLITTUALITA’ in nome della LEGALITA’, di una legalità purchè sia, (qualunquismo legalitario e qualunquismo politico sciaguratamente ed infelicemente coniugati) per dimostrarsi degni di entrare nella stanza dei bottoni, da cui portare fuori cospicui bottini (anche banche, quando possibile) si abbandona, non solo una politica orientata in senso CLASSISTA ma anche una PEDAGOGIA fondata su una antropologia classista, CHE E’ UNA ANTROPOLOGIA COMUNITARIA, ANTINDIVIDUALISTA PER ECCELLENZA.
Una antropologia ed una pedagogia dove la ratio è sempre un "io-noi" che permette dialoghi ed interazioni.
E dove, a ragione o a torto (chi lo sa ?) vi è posto per la SPERANZA, perchè senza speranza niente PROGETTO, niente FUTURO.
Quando KM diceva: SENZA TEORIA NIENTE PARTITO SENZA PARTITO NIENTE RIVOLUZIONE, penso parlasse anche di questo. Di un progetto, di una comunità di una speranza.
In questo kaos ordinato, o meglio, subordinato, le dinamiche, Inghilterra docet, sono al tempo stesso distruttive ed autodistruttive.
Quelli che sembrano “alieni” sono prima di tutto degli ALIENATI nel senso marxiano del termine, sono la fase suprema (per ora) dell’alienazione, dello spossessamento di sé e di qualsiasi progettualità, futuro e speranza.
Sono il rimosso, non elaborato, che picchia fuori dalla porta delle nostre esistenze piccolo-borghesi. ASCOLTIAMOLO relazioniamoci, elaboriamo il “transfert” prima che sia troppo tardi.
Con queste premesse una gestione della piazza in chiave elettorale non era certo un’ impresa difficile per un’organizzazione come il Viminale.
Se, poniamo, i “vandali” erano in tutto 5000, bastano anche 50 giovanotti e ragazzotte, ben addestrati, ad indirizzarne le pulsioni, aggiungendovi un’ oculata politica di non-intervento che fa mancare le forze laddove occorrerebbero, o, se “BEN” guidate, riesce a non farle intervenire.
Infatti questa volta niente Bolzaneto, niente macelleria di massa.
Los signori avevano bisogno che Roma fosse devastata perchè la prossima volta utile le nuove macellerie, le nuove Diaz, i nuovi Bolzaneti vengano richiesti e salutati dalle ululanti maggioranze silenziose di turno.
Compagne e compagni NON UNITEVI A LORO !!!
mercoledì 7 novembre 2007
Etichette:
attualità,
classi sociali,
criminalità,
democrazia,
extracomunitari,
leggi,
salute,
sicurezza,
sinistra
Iscriviti a:
Post (Atom)